Veni, vidi, vici...Paul Tergat

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Veni, vidi, vici...Paul Tergat

Associazione Sportiva Dilettantistica Alasport
Ventotto marzo 1998. Aeroporto di Milano Linate. Sto per prendere il volo per Olbia. Il giorno dopo ad Alà il prof Antonello Baltolu e la sua squadra manda in onda il Trofeo Alasport, manifestazione che era già entrata di diritto nel novero delle più importanti corse campestri nella nostra penisola. L’anno prima si era imposto Salah Hissou, l’azzurro Massimo Modica si era classificato terzo. Quell'anno l’uomo copertina era Paul Tergat fresco del suo secondo titolo mondiale nella corsa che attraversa i campi, la prima a Torino l’anno precedente, il secondo titolo l’aveva conquistato a Marrakesh. Paul Tergat, già conoscevo, per averlo intervistato più volte, arrivava direttamente da Nairobi. Volo notturno. Atterraggio a Milano, poi altro “salto” verso la Sardegna. Il volo proveniente dalla capitale keniana accusava un leggero ritardo, decido allora di spedire all'arrivo dei voli internazionali l’amico Elio Panciera, per informare il mitico Paul di affrettarsi per raggiungerci ai voli nazionali. In soccorso ci arriva un piccolo ritardo del il volo verso l’aeroporto di Olbia/Costa Smeralda. Ad ogni buon conto vedere Tergat correre, o meglio arrancare alle spalle di una persona che con l’atletica praticata non aveva nulla e che vedere (era un fotografo), un grande sorriso me lo ha strappato. Atterraggio a Olbia e il puntuale pulmino che ci porta verso Alà è presente sul posto. Si parte. Si toccano località che Paul non ha mai né visto e neppure sentito. Per divertimento facciamo leggere a lui i nomi che troviamo lungo il percorso. Uno spasso. Berchiddeddu è quello che ci ha fatto e lo ha fatto divertire di più insieme a Padru e Loiri. Si arriva prima ad Alà, in Via Cagliari, 2 dove il prof. Antonello offre oltre agli immancabili biscotti, amicizia e ospitalità, poi altro passo verso Buddusò. Tenete presente che Paul ha viaggiato la notte tra venerdì e sabato, solo nel pomeriggio potrà coricarsi e riposare. Non si vede sino a sera. A cena, pur bevendo acqua, mette del formaggio grana sulla pasta. Il che significa che aveva già incamerato tutte le buone abitudini alimentari della nostra penisola.
Il giorno della gara non ha avversari. Vince alla grande lasciandosi alle spalle: Paul Kosgei, Boit Kipketer, Larbi El Khattaby, Ismail Kirui e Khalid Skah. Un arrivo d’arrivo degno di un campionato mondiale di cross. Il mattino seguente all'alba, mentre aspettiamo il pulmino che ci avrebbe portato all'aeroporto di Olbia, Paul telefona a casa per sapere se i bimbi sono pronti ad andare a scuola. Le due ore di fuso orario, sono perfette, ad Alà sono le sei del mattino a Nairobi le otto. Il pulmino passa ad Alà. Antonello Baltolu è lì pronto a salutarci con l’immancabile mazzetta dei quotidiani freschi di stampa che raccontavano della sua “creatura”. Considerazione finale. Paul Tergat da venerdì sera a lunedì in serata si sobbarca due voli internazionali di almeno 8 ore l’uno, e altri due nazionali per un totale di 2 ore abbondanti, più due tragitti di 1 ora l’uno, corre e vince. Che professionista! Che personaggio! Che carisma! Che campione!
Walter Brambilla


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